Qualche nota sparsa da un bel sito (the Ringer è creatura di Bill Simmons, cresciuto a pane e Celtics quanto volete, ma che di basket capisce) che si diverte con qualche previsione spericolata. Martedì 25 avremo infatti le prime partite della NBA stagione 23-24 : subito col botto, Nuggets-Lakers e Warriors-Suns (questa di vedere Booker-Beal-Durant insieme a me intriga da matti).
Tante mosse nella postseason, Boston soprattutto è andata all-in (Jrue Holiday, Porzingis) e ha tentato di rispondere ai Bucks, che hanno preso Dame Lillard e rinnovato x tre anni Giannis. Lo dico: bravo lui, che restando in un mercato minore (nei termini NBA) ha dimostrato che tutto sommato il supermax x tenere le tue scelte può funzionare. Se i Bucks hanno Middleton vagamente sano, e Lopez che magari vola anche con i vapori di benzina (cit.), sono i favoriti. Dame e Giannis insieme in un PnR non li marchi, punto…possono sbagliare loro, ma è cosa diversa. Miami è di nuovo andata oltre i suoi limiti e nessuno può contarli mai fuori; Indiana intriga parecchio ( mi è molto piaciuto Haliburton ai Mondiali), Orlando ha un futuro radioso, Philadelphia dell’MVP Embiid deve riprovarci, ma appunto ha la grana Harden : voleva andare via e non è stato accontentato. Spiace vedere un giocatore con pochi eguali nella storia per talento e particolarità (ricordate quando le difese NBA lo lasciavano libero davanti e gli si mettevano dietro per levargli lo step-back da tre ? ecco) rovinare la sua carriera con i capricci, ormai ripetuti troppe volte.
Ad Ovest il sempiterno LBJ guida dei Lakers combattivi e che hanno bisogno di conferme da Reaves e Hachimura. Occhio perchè LeBron non potrà più dare 48 minuti come ha fatto in questi PO, dove ha anche giocato su un piede solo; gli altri devono prendersi tiri e responsabilità. Ai GSW sarà curioso vedere CP3, acerrimo nemico, insieme a Curry-Klay-Draymond; a Phoenix potremo dire tutto ma non che ci provino senza paura - avendo firmato un altro mostruoso attaccante come Beal; c’è sempre Luka +Kyrie (adoro) sotto traccia a Dallas che vorranno rifarsi dopo una stagionaccia; ma tanto si passa ancora da Denver e dal clamoroso Nikola Jokic visto ai PO l’anno scorso. Rimane un giocatore che inganna a prima vista - fisicamente non è davvero un Embiid, ecco - ma appena tocca la palla Jokic insegna, pensa, distribuisce basket come nessun altro. Si gioca al suo ritmo - ecco il segno dei Grandi.
Sarà la prima stagione col nuovo formato del torneo a metà stagione; un modo per ridare senso alle troppe partite della regular season - molte giocate trottando - e con nuove regole più strette sulle assenze programmate dei vari Big per riposo e recupero. Inoltre, il commissioner Silver sta suggerendo di tornare a un ASG tra Est e Ovest, vecchio stile: anche qui è evidente il tentativo di cambiare rotta e di ridare centralità alle squadre e non più solo e soltanto ai grandi campioni, che ovviamente hanno dato visibilità mondiale e contratti commerciali enormi, ma che hanno anche mostrato di alterare in modo incontrollabile gli equilibri e le strategie dei FO con le loro scelte su dove e con chi giocare dietro le quinte (AD ai Lakers, i Big 3 dei Nets…)